Mini wiki

Cosa cerchiamo di fare...

Cercheremo di approfondire in modo chiaro e comprensibile alcuni aspetti cari ai musicisti senza ricorrere a tecnicismi accademici difficilmente “digeribili” da chi non ha una formazione elettronica o elettromeccanica.

Buffer mini wiki

Il buffer è un dispositivo elettronico o elettromeccanico (DI box passive) che ha il compito di adattare al meglio l’ impedenza dei dispositivi collegati al fine di trasferire integralmente il segnale elettrico generato dal nostro strumento (nel caso di una chitarra elettrica o basso elettrico il segnale generato dalla vibrazione della corde sul pickup).

Il buffer ha pertanto un ingresso ad alta impedenza (>> 1.000.000 Ohm – 1 MOhm) Per “caricare” il meno possibile il nostro strumento ed una o più uscite a bassa impedenza (< 200 Ohm) che a seconda della progettazione possono essere bilanciate o non bilanciate. Un’ altra caratteristica del buffer è quella di NON introdurre nessuna amplificazione del segnale che, anzi, risulterà leggermente attenuato e questo a prescindere dalla tipologia realizzativa del buffer stesso. Sostanzialmente ogni buffer con un ingresso pari a 1V restituirà un segnale a bassa impedenza di circa 0.95/0.98 V ma questa piccola differenza, quasi impercettibile, non significa nulla a fronte della “restituzione” timbrica e dinamica dello strumento.

Un circuito pre-amplificatore per piccoli segnali, se non bufferizzato, ha sempre un’ impedenza di uscita superiore (> 2000 Ohm) rispetto ad un buffer.

Le caratteristiche di un ottimo buffer sono le seguenti:

  • Alta impedenza in ingresso (>> 1MOhm).
  • Bassa impedenza in uscita (< 200 Ohm).
  • Gain sempre inferiore a 1 (Vo<Vi).
  • Buona erogazione in corrente.
  • Estrema trasparenza. Deve “colorare” il suono il meno possibile.

Collegando una chitarra ad un amplificatore utilizzando un cavo molto lungo oppure cablando una pedaliera con pedali interconnessi con patch cable si udrà una variazione timbrica e dinamica, peggiorativa, del proprio strumento rispetto ad un collegamento chitarra-ampli corto.

Il buffer permette di “isolare” lo strumento (pickup e/o pedaliera) dall’ amplificatore facendo in modo che l’ impedenza dei pickup o dei pedali effetto non sia peggiorativa, in termini di risposta in frequenza.

Il fenomeno è sostanzialmente dovuto alle impedenze in gioco tra lo strumento (pickup), cavi di collegamento, elettronica presente sul percorso di segnale (pedali effetto etc.) e l’ amplificatore.
Un cavo di collegamento di qualsiasi marca, modello e prezzo ha caratteristiche elettriche specifiche e a seconda dei materiali e metodi costruttivi presenta parametri elettrici intrinsechi di resistenza (R), induttanza (L) e capacità (C) (fig. 1).

cablefig. 1

Questi parametri variano proporzionalmente alla lunghezza del cavo e considerando che lo stesso sarà collegato a uno strumento ed a un amplificatore la funzione di trasferimento sarà decisamente complessa ma sostanzialmente il circuito formerà un filtro passa basso con la caratteristica che maggiore è la lunghezza, minore sarà la frequenza di taglio, provocando un’ attenuazione delle frequenze medio alte,  tipico comportamento di un filtro passa basso (LPF). La frequenza di taglio, salvo casi limite ovvero cavi o ingresso ampli/mixer difettati è posta generalmente ben sopra la frequenza della nota che stiamo suonando, tonica, ma coinvolge le armoniche generate che sostanzialmente donano “colore” e “vita” al suono della chitarra o basso.

Dove collegare il buffer

Tecnicamente, la posizione migliore dove collegare un buffer è il jack di uscita dello strumento. Tale soluzione è però difficilmente praticabile negli strumenti passivi (è intrinsecamente implementata negli strumenti attivi) per la mancanza dello spazio necessario al posizionamento del circuito buffer e la batteria per farlo funzionare. Un trasformatore adattatore d’ impedenza necessita di una buona schermatura per evitare possa captare ronzio e sempre per questioni di spazio non è possibile utilizzarlo direttamente bordo strumento. Ci “accontenteremo” pertanto di collegare il buffer quanto più possibile vicino allo strumento. Utiizzando pedaliere composte da pedali true bypass è sempre preferibile inserire un buffer a inizio catena. Quando tutti i pedali sono spenti (bypassati) le patch cables tra un pedale e l’altro non fanno altro che allungare il cavo tra chitarra e amplificatore. Un buffer a inizio catena isola il sistema strumento-cavo dal sistema pedaliera-amplificatore. I benefici sono tangibili. Nell’ eventualità non venisse utilizzata nessuna pedaliera, un buffer è utile in quelle situazioni ove il cavo chitarra->amplificatore è molto lungo. Meglio utilizzare un cavo corto tra chitarra e buffer e poi collegare l’ amplificatore all’ uscita del buffer. Tale soluzione oltre a “rivitalizzare” lo strumento, grazie al trasferimento buffer-ampli a bassa impedenza rende la linea di trasmissione, il cavo di collegamento, immune o meno sensibile ad interferenze elettromagnetiche indotte o radiofrequenza captata (EMI – RFI) e su un palco o particolari studi di registrazione è di fondamentale importanza. In entrambi i casi, la qualità dei cavi e connettori giocano un ruolo determinante. Tuttavia l’ utilizzo di un ottimo buffer permette di ottenere buonissimi risultati anche con cavi e connettori standard.

Quando non utilizzare un buffer

Non esistono particolari controindicazioni all’ utilizzo di un ottimo buffer tuttavia può risultare superfluo nei seguenti casi:

  • Si utilizzano strumenti attivi.
  • La pedaliera e composta da pedali NON true bypass (che di fatto bufferizzano loro).
  • Si utilizzano ottimi cavi di interconnessione (un test sarebbe comunque utile).

Tipi di buffer

Esistono in commercio buffer passivi (non alimentati) o buffer attivi per il cui funzionamento è necessaria una batteria o alimentatore esterno.
Z-PRO bufferI buffer passivi o DI box – Direct Interface passive hanno al loro interno un trasformatore adattatore di impedenza che interfaccia il segnale non bilanciato (cavo jack mono) proveniente dal nostro strumento, ad un mixer o preamplicatore/amplificatore. In virtu dell’ utilizzo di un trasformatore, il segnale risultante sarà anche bilanciato e generalmente disponibile su una spina XLR.
Buffer attivi possono essere implementati in diversi modi e mediante l’uso di componenti discreti: amplificatori operazionali, bjt, jfet oppure valvole termoioniche.

Wah, vibe, fuzz e bufferZ-PRO-Buffer

Ci sono pedali che per come sono concepiti danno il meglio se collegati direttamente alla chitarra/basso.
Quasi tutti i pedali wah wah in circolazione come i vecchi fuzz e univibe sono tra questi pedali infatti, hanno la caratteristica di “caricare” (relativa bassa impedenza in ingresso) molto i pickup dello strumento per poi “elaborare” il suono restituendo sonorità particolari che è il motivo per il quale li apprezziamo.
Collegare un buffer prima di questi pedali ne snatura la loro caratteristica e il suono risultante nel caso di un pedale wah potrebbe essere troppo squillante e fastidioso, negli altri casi si perderebbe il calore e colore tipico. Si consiglia di collegare il buffer dopo questi pedali. Ad ogni modo sperimentare fa sempre bene e danni non se ne fanno ;).

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